Le ultime settimane di scuola sono spesso caratterizzate dalla scelta dei libri per i compiti delle vacanze estive. Le proposte presenti sul mercato sono tante così come sono numerose le posizioni che il corpo docenti ha nei confronti della questione compiti. Ogni anno, in questo periodo, prende il via la polemica sull’utilità dei compiti estivi e la categoria insegnante si divide in due fazioni: i pro e i contro.

C’è chi sostiene che durante l’estate sia importante mantenere in esercizio la mente per non perdere le competenze acquisite faticosamente durante l’anno scolastico e chi invece consiglia passeggiate nei prati e sguardi al tramonto per assicurarsi un vero e proprio riposo rigenerante. Gli esperti ci dicono che la verità, come in molti casi, sta nel mezzo.

Un periodo di riposo dopo le fatiche scolastiche è più che giusto e lecito così come un rallentamento rispetto ai ritmi frenetici che spesso dobbiamo sostenere durante l’anno. E’ anche vero è però che il completo ozio potrebbe davvero mettere a rischio non solo gli apprendimenti acquisiti ma anche la possibilità di mantenere la mente in allenamento; sarebbe quindi opportuno che i bambini e le bambine abbiano la possibilità di esercitarsi nella giusta misura e dedicare la maggior parte del tempo ad attività ricreative più distensive. Quindi compiti sì ma quanto basta.

Cosa ne pensi? Cosa ti ha insegnato la tua esperienza in fatto di compiti estivi? Raccontacelo nei commenti.

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