Un anziano insegnante in pensione, dopo più di dieci anni trascorsi immerso nei suoi hobby, nel tentativo di allontanare la malinconia che lo coglieva quando pensava alla scuola, torna a parlare ai suoi alunni.
Lo fa raccontando delle storie come quelle che, in un clima di grande familiarità, nascevano in classe durante i “cinque minuti di riposo”: la pausa canonica tra due ore consecutive di lezione.
In queste “storie” l’autore, con una vena di nostalgia, ricorda alcuni momenti della sua vita d’insegnante, ma si svela anche come uomo, manifestando i suoi interessi, le sue passioni, i valori in sui crede e, con una certa autoironia, le sue piccole manie.
I riferimenti, poi, ai tempi della sua infanzia e adolescenza, che qua e là tornano nei suoi racconti, offrendo al lettore l’occasione per conoscere o ricordare alcuni aspetti di un mondo ormai lontano e dimenticato.
É il “piccolo mondo antico” della nostra civiltà contadina che, con la sua cultura e i suoi valori, pur nella povertà diffusa, dava certezze e serenità.
Il professore di scienze si esprime in modo chiaro, preciso, ma non aridamente scientifico; anzi, talvolta, nel trattare temi riguardanti la natura, l'”antica madre” che ha sempre continuato a “cercare” con i suoi alunni nel loro “scoprire insieme”, non si vergongna di traformarsi nel ragazzino spontaneo e fantastico di un tempo.

Cip è nato in un’incubatrice e, fin dai primi passi, sente il bisogno dell’amore di une mamma. Fugge da un bambino che, pensando di giocare, in realtà lo tormenta e, quando la solitudine e la paura lo assalgono, viene “adottato” da una gatta soriana. Il pulcino, con i gattini, si sente davvero un principe.

Cosa vi sara in quella grande casa abbandonata da anni che tutti chiamano La Rossa? Ai nostri amici pare proprio che vi si aggirino dei fantasmi. Vogliono scoprire il segreto, Ma ficcare il naso nelle faccende misteriose  e pericoloso e il gruppo di piccoli temerari si trova sommerso in un mare di guai. Sempre meglio che essere sommersi dalle acque impetuose del po in piena ! Il grande fiume e sempre sullo sfondo, protagonista silenzioso ma importante. Le avventure si snodano, in un paesaggio ricco e affascinante, sempre in bilico tra serenita e burrasca.

Vengono raccontate due storie divertentissime, tutte in rima. Prendono spunto da fiabe classiche, ma con un finale a sorpresa.
La prima racconta la storia dei sette capretti che vengono mangiati dal lupo il quale, poveretto, alla fine ha qualche problema di digestione.
Nella seconda si narra di Ali Babà che scopre il famoso tesoro nascosto dai briganti.